La Teoria della Scarsità

La Teoria della Scarsità

Ieri, tra le palme della piscina estiva dello Skylight, gremita di gioventù eterosessuale (un vero piacere per gli occhi) mi è giunta una delle mie solite illuminazioni: la teoria della scarsità.

Lì tantissimi ragazzi che dire “in forma” era dire poco, lì con la loro normalità e con i loro problemi con le donne.

Noi, nel nostro piccolo giardino dorato dove è importante cancellare chiunque ed annettere altrettante persone, aggiungendo lettere alla sigla LGBT, non dico che stiamo sbagliando, anche perchè alcune di quelle nuove lettere mi vedono rappresentata, ma ci stiamo difendendo nel modo sbagliato, girando troppo la faccia rispetto alla realtà, rinunciando così non solo al brutto, ma anche al bello e alla saggezza della vita dell’italiano medio.

Sembrerà paradossale ma la teoria della scarsità è tanto ovvia quanto persa di vista; è una verità semplice: noi gay siamo pochi, e questo ha delle conseguenze peculiari nel mercato sentimentale LGBTQIA.

Quali?

A parte lo scontato “ci si conosce tutti”, almeno tutti quelli che girano per i luoghi di aggregazione o che emergono nelle app da rimorchio (anche se lo negano, anche se ci cercano “solo amicizie”), quello che succede è proprio che in base al fatto che il parco conquiste sia visibilmente limitato, appena emerge il “nuovo” o un “potenziale buon partito”, lo si tratta come se fosse l’ultimo uomo rimasto sulla faccia della terra su un’isola deserta dopo 100 anni di carestia sessuale.

Lo si venera come una reliquia.

Questo ha creato nel tempo la moltitudine di personalità disfunzionali che leggiamo sui social; parlo principalmente di chi se la tira senza permetterlo, e senza neanche saperlo fare.

La Legge della Scarsità si può leggere quindi come: “vista la palese e palesata scarsità di gay sul mercato, ogni nuovo arrivo è un tesoro ed ogni figo è un principe.”

Peccato che essa sia una sorta di enorme illusione collettiva.

Io stessa sto penando come una maledetta solo per arrivare a conoscere una persona, perchè oggettivamente mi sembra un buon partito (lavora, conosce il mondo drag, è un ragazzo carino dentro e bono fuori [sono una donna di poche pretese]) quando evidentemente è solo l’ultimo spiantato a cui piacciono gli uomini, soprattutto visto i cavalli da battaglia etero che girano come se nulla fosse per le piscine ed i litorali italici.

Certo è che il problema rimane (siamo pochi, esclusa tutta la nuova generazione di 20enni sessualmente fluidi che debbo dire ci sta regalando qualche gioia), così come rimane che l’attuale tipo pare sia una brava persona ed è, almeno a mio gusto un bel ragazzo.

Solo, per me e per tutti: ricordiamo che di pesci, ce ne sono ben di più di quelli che ci mettono di fronte agli occhi!

Capito?

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