Buona domenica Grindr
Buona domenica,
come fare il miglior uso di questo momento di inizio estate se non aggiornare la mia personale guida di Grindr, versione over30.
Ebbene sì, tutti tra i 18 e i 24 si sono trovati ad affacciarsi per la prima volta alle varie app di rimorchio, e a vederne bellezze e contraddizioni.
Una cosa che mi colpiva particolarmente quando ero più piccolo (parlo di A., sbarcato 17enne su Planetromeo, ben prima della nascita di SorellaJC nel mio primo blog del 2008) sono sempre stati questi bellissimi corpi statuari senza faccia.
Praticamente la terra dei cavalieri senza testa.
Scoprirne il volto si posizionava tra la necessità e la curiosità morbosa.
Oggi è ancora peggio.
Dopo anni di Instagram, sulle app d’incontri sono finalmente arrivati anche quei tanto agognati volti, anche se stravolti dai filtri o coperti da ffp2 nonostante la dichiarata fine della pandemia.
Tanto di guadagnato, mi direte.
Qual’è il problema? Mi chiederete.
Il problema è che le foto, specie quando si è ogni giorno sui social a postare foto rizzacazzi prese dalle inquadrature più improbabili, sono ingannevoli: ed è subito meme.
Foto su Grindr vs. Realtà:
- sembrano muscolosi? In realtà era solo la luce che disegnava 8 occasionali quadrati sullo stomaco di un anoressico.
- sembrano mastodontici? Nella realtà sono solo dei piccoli Tyrion Lannister inquadrati dal basso.
- sembrano giovani nonostante l’età sospetta? Le foto sono di 20 anni fa.
- sembrano avere una pelle perfetta? Dal vivo come minimo spunterà una pazzesca voglia di vino sotto l’occhio e una verruca dove la foto non inquadrava. #ancheno
- sembrano boni? Dal vivo non te li faresti neanche sotto tortura.
E mi sono tenuta molto “alta” sul livello delle critiche, perchè a volte mi sono capitate delle situazioni veramente surreali (mai fidarsi di un cappellino [sotto sarà calvo] o di un paio di occhiali da sole [sotto sarà così fatto che durante l’aperitivo ti scambierà per sua sorella]) che tanto vale riderci su e passarci oltre.
Certo è che tra ieri e sabato, con l’occasione dell’apertura del Padova Pride Village 2022, nuovamente in Fiera, ho potuto toccare con mano il dramma di “buona domenica Grindr”.
1 – i Gays sono pochi, specie quelli che gravitano attorno al mondo dei club e delle disco. Quindi dopo 2 anni ogni novellino si è già fatto tutti e dopo 5 anni tutti conoscono tutti. Dopo 7 come me se trovi un singolo volto sconosciuto è un’emozione irrefrenabile. #tragedia
2 – corollario della uno: la teoria del Riciclo. Se in effetti c’è scarsità di numeri nella comunità LGBT+, aggravati dal fatto che non tutti vanno in disco, vorrà dire che nell’arco di poco tempo si saranno finiti i partner potenziali, e che quindi si sarà incentivati a cambiare regione/stato (cit. “fuga all’estero per ragioni di sicurezza”)
3 – tutto e subito ma ti rispondono dopo una settimana, ad orari bizzarri o con richieste assurde. E tu ti prepari (chi si fa il doccino, etc.) e poi magari paccano anche. O sono senz’auto e manco ospitano, quindi tu oltre che infilarti il Po dove non batte il sole, devi pure fare il tassista; tutto per una sborrata che con una sega e 10€ al mese su Onlyfans si sbatti mille volte di meno e non rischi il vaiolo delle scimmie, il covid o la classica gonorrea (eh l’Hiv no perchè sono tutti in Prep vero? #mejochenoncommenti).
Poi c’è ancora chi mi chiede perchè io abbia aperto un Convento…
Buona domenica Grindr
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