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L’Anno che (non) verrà!

L’Anno che (non) verrà!

Ve l’avevo promesso.

La mia attività sul blog, come sempre, aumenta quando non lavoro, tuttavia quest’anno ha un senso ulteriore.

Possiamo veramente fare previsioni, piani, fin’anche buoni proprositi per il 2021?

Diciamo di sì, ma in modo radicalmente diverso dagli anni precedenti.

Sappiamo cosa NON potremo fare, sappiamo che NON è intelligente pensare che tutto tornerà come prima, sappiamo come NON sarà la nostra vita, tra incontri limitati, nel numero e nella frequenza, dalla paura di una sanzione o di un contagio, con occasioni di svago limitate, con paletti esterni che si intrufolano persino nella possibilità di fare attività fisica e/o riabilitazione, e con le spese che corrono come al solito.

Non fatevi ingannare dalla pioggia di mance promesse dal Governo, NON capiteranno a voi! Non fatevi ingannare dall’arrivo del vaccino, ci vorranno mesi, mesi che NON potete permettervi di aspettare senza fare nulla.

Cosa potete fare invece?

Potete disintossicarvi dai social (smettiamola di lagnarci della loro superficialità e usiamoli lo stretto necessario), potete iniziare una nuova vita (perchè i risultati cominceranno ad arrivare se e solo se guarderete in altre direzioni), potete contrarre le spese e pensare come investire.

Potrete smettere di giocare ed entrare finalmente nel mondo degli adulti.

Potrete dare il giusto valore alle vostre attività, potreste dichiararne morte alcune ed intraprenderne di nuove (tanto per le resurrezioni c’è sempre tempo), potrete smettere di sognare ad occhi aperti e cominciare a lavorare attivamente a questo sogno!

Io personalmente ho deciso di mettere in pausa il personaggio.

Una cazzata, direte.

Tuttavia sono 5 anni che buona parte della mia vita è stata occupata nel dare quotidiani aggiornamenti su una vita inventata; poi è vero, ne ho tratto molto, ma l’anima reale di quella vita, la notte, ci è stata negata, e allora ho deciso di smettere di piangerla, e di vivere (di più) di giorno.

In questa decisione c’è come sempre una buona parte di dramma, ma qui ho voglia di mostrarne il risvolto positivo, la parte progettuale, la parte “sana”.

Ed il blog?

Continuerà a necessità, a voglia, a contribuzione.

Se poteste deciderne il futuro con un commento, lo fareste?

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