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Biografia

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“Chi è Sorella Jean Claude?”

Sorella Jean Claude: blogger, filosofa, madre spirituale, Badessa del Convento delle Cappellane Scalze, investita dalla vocazione come un tir lungo la via sterrata del peggiore dei bar di Caracas.

Il video sul mito delle sue origini lo trovate sul mio canale Youtube sotto “Le Confessioni di una Badessa”, ma non siete curiosi di sapere la storia originale?

Dobbiamo fare un salto nel indietro nel tempo: dietro la Star si nasconde Justine Claudette, classe 87′, secolo sconosciuto, figlia cadetta di una famiglia nobiliare barese, caduta in disgrazia non nel nome ma nei possedimenti. Ecco che i genitori di lei, come si usava, per evitare di dissipare ulteriormente le proprie economie in una cospicua dote, destinarono la povera Justine alla vita monacale.

Immagine bio

Al Convento, Justine passa anni silenziosi, impiegati a tradurre la rabbia in parole, parole che fossero al contempo armatura, spada e scudo; un diario segreto, che ben presto diventa blog, e ancora prima del secolo nuovo ella diventa influencer, con il suo nome da suora: Sorella Jean Claude.

La prima salvezza arriva dal web

Le parole, non più le preghiere, sono ora la chiave, parole che a cascata tinge di rosa sul blog e di giallo su libri di studio, parole spesso regalate a relazioni vuote, inutili.

Ella, in convento, si laurea in filosofia. L’università è teatro di amori incompiuti e di amicizie che non durano più di venti pagine del prorpio racconto, narrato con gustoso disincanto nel sicuro avamposto online da cui continuava ad osservare il mondo, restando immobile.

Gli anni scorrono in fretta. A 24 anni Sorella Jean Claude fugge dal Convento, di notte, di corsa, vestita solo di piume e vanità. Finisce dritta in uno dei locali che la Badessa continuava ad urlare come luoghi di perdizione. E lì si perse, e si ritrovò. Sul palco.

Ecco che, una piuma alla volta, Justine si trasformò.

Moderna monaca di Monza, Sorella Jean Claude si diede ai lascivi piaceri della notte, ma mai del tutto, mai pienamente, ancora troppo pudica per andare oltre il gioco. Tuttavia quel gioco le piaceva. Altre parole, altri volti, che aggiungevano colori al suo. Ogni luce, ogni sorriso, ogni canzone, ogni drink era sempre di più parte viva di una metafora titanica che nasceva dai suoi limiti facendone gioco: il Convento delle Cappellane scalze, un nuovo Ordine di cui lei, splendida donna di classe, era al contempo fondatrice, unico membro e Badessa.

Con i soldi del club, la novella Badessa viaggia per l’Italia e l’Europa per continuare a investire nel proprio sapere, collezionare nuovi amori persi tra vestiti e gioielli di un tempo. Ogni viaggio perde nuove persone per strada, ma altrettante ne guadagna. Justine, si scopre sensitiva, cartomante e nel tempo diventa maestra di vita. Per anni, nelle vesti di Sorella Jean Claude, dentro e fuori dai camerini raccoglie confessioni, dispensa consigli, regala sorrisi, consuma amicizie, amori e soprattutto la libertà di essere chi lei ha deciso di essere.

L’ultimo tassello

Nel 2020, la pandemia, i locali chiusi, i vaccini, la paura: Sorella Jean Claude non trova altro rifugio che la sua vecchia dimora padronale di Bari. Priva di eredità, reddito e servitù, Justine per la prima volta percepisce cosa voglia dire vivere in povertà, molto più che nel suo originario convento. Ma la sua dimora è grande, e seppur parzialmente diroccata, può raccogliere sotto le sue mura artisti, giocolieri, maghi, ballerini, attori e artisti, in una sorta di Corte dei Miracoli, dove lei è la splendida regina.

Per la prima volta conosce l’amore. E ciò la turba. Una badessa, casta per scelta d’altri di fronte al sesso diventa una sfinge senza più segreti, maschera smascherata che crolla di fronte alla realizzazione dello scopo ultimo della sua monacale ribellione. Non è dato capirsi se rifiutò o se fu rifiutata, tuttavia la propria identità era per Sorella Jean Claude il bene supremo, ma rimanere se stessi in tempi di crisi vuol dire rischiare la follia, e così Justine impazzì. Sola nella sua casa, non più regina, non più corteggiata, sola con i propri demoni, tra un dolore e l’altro riprende a pregare, non si sa bene chi o cosa, ma la Fede, la fede sulla propria capacità di fare, di essere e di resistere, la salva ancora una volta.

Ora si dice che stia ancora vagando tra Venezia e Parigi alla ricerca del vero amore, dilettandosi ancora a scrivere di quello che vive e vede, qui, sul blog.

La direzione del Convento.